Autismo: cos’è e le sue prime avvisaglie.
L’autismo, o meglio denominato “disturbi dello spettro autistico“, è un disturbo del neuro-sviluppo che coinvolge principalmente linguaggio e comunicazione, interazione sociale, interessi ristretti, stereotipati e comportamenti ripetitivi.
I diversi livelli di compromissioni di tali aree va a comporre il quadro generico della persona affetta da autismo, oltre ad una serie di elementi che vedremo qui di seguito. Andiamo quindi a vedere nel dettaglio in cosa consiste l’autismo.
I principali sintomi dell’autismo
A causa della gamma di sintomi che varia per livello da individuo ad individuo, l’autismo è ora chiamato disturbo dello spettro autistico (o ASD, acronimo inglese di “Autism Spectrum “Disorder“). Infatti il disturbo copre un ampio spettro di sintomi, livelli di abilità e disabilità, che possono influire o meno, nell’autonomia quotidiana e di vita. Come scopriremo più avanti, una diagnosi precoce diventa fondamentale per poter intervenire in maniera efficace sulle diverse componenti di compromissione, o meglio di “diversità di funzionamento”.
L’autismo varia in gravità in base al livello di compromissione che limita l’autonomia nella vita quotidiana.
I bambini con disturbo dello spettro autistico hanno generalmente sintomi che si manifestano con difficoltà nella comunicazione e interazione social, difficoltà di comprensione del pensiero altrui e difficoltà ad esprimersi con parole o attraverso la gestualità o con l’utilizzo dei movimenti facciali.
In aggiunta, possiamo riscontrare anche una iper sensibilizzazione nei confronti di rumori e suoni, e movimenti del corpo ripetitivi e stereotipati, come dondolio, auto stimolazione o battito di mani.
Possono avere inoltre, risposte insolite alle persone, attaccamenti agli oggetti, resistenza al cambiamento nella loro routine, o comportamento aggressivo o autolesionista.
A volte possono sembrare non notare persone, oggetti o attività nell’ambiente circostante. Alcuni bambini con autismo possono anche sviluppare crisi epilettiche. E in alcuni casi, questi attacchi possono essere assenti inizialmente per verificarsi in adolescenza.
Quando si capisce che un bambino è autistico?
Alcune persone con diagnosi di autismo sono in qualche modo compromesse dal punto di vista cognitivo. Tuttavia, in contrasto con la più tipica compromissione cognitiva, che è caratterizzata da ritardi relativamente uniformi in tutte le aree di sviluppo, le persone con disturbo dello spettro autistico mostrano uno sviluppo non uniforme delle competenze.
I primi segnali di autismo si manifestano con problemi in alcune aree, in particolare la capacità di comunicare e relazionarsi con gli altri.
Tuttavia, è possibile riscontrare abilità insolitamente sviluppate in altre aree, come disegnare, suonare, risolvere problemi matematici o memorizzare i fatti, ed è per questo motivo che possono risultare sopra la media su test di intelligenza non verbale.
Alcuni bambini mostrano segni dalla nascita. Altri sembrano svilupparsi normalmente all’inizio, per poi scivolare improvvisamente nei sintomi quando hanno tra i 18 e i 36 mesi.
Tuttavia, ora è riconosciuto che alcuni individui non possono mostrare i sintomi di un disturbo della comunicazione fino a quando le richieste dell’ambiente non superano le loro capacità.
Cause e fattori di rischio dell’autismo
Partendo dalla diffusione, l’autismo è quattro volte più comune nei ragazzi che nelle ragazze. Non conosce confini razziali, etnici o sociali. Il reddito familiare, lo stile di vita o i livelli di istruzione non influiscono sulla possibilità di manifestare disturbi dello spettro autistico.
Non una causa, ma un insieme di condizioni
Per quanto riguarda le cause di questa complessa patologia invece, risultano ancora ad oggi sconosciute, anche se i ricercatori concordano nel affermare che nei disturbi dello spettro autistico entrano in gioco cause neurobiologiche, costituzionali e psicoambientali acquisite.
Dopo una diagnosi di autismo, la domanda comune di tutti i genitori è “Cosa ha causato l’autismo di mio figlio?“
La risposta è che non c’è una risposta semplice.
La ricerca indica una combinazione di potenziali cause di autismo che possono avere o meno un ruolo nella diagnosi.
I 3 principali fattori di rischio per lo sviluppo di autismo
Esistono tre categorie di fattori di rischio che contribuiscono all’autismo:
- genetico
- ambientale
- differenze nella biologia cerebrale
La ricerca sostiene che una combinazione di questi fattori di rischio si traduce in autismo, ma, proprio come ogni bambino con disturbo dello spettro autistico è diverso, le potenziali “cause” o “combinazioni” di fattori di rischio si manifestano in modo diverso.
La diagnosi di autismo e classificazione
La diagnosi di autismo viene fatta con riferimento alla classificazione internazionale dei disturbi mentali attraverso il DSM che ad oggi è alla sua quinta versione.
Nella versione precedente, il DSM IV, indicava la patologia come “Disturbi Pervasivi dello Sviluppo” differnziandola tra disturbo autistico, disturbo di Asperger, disturbo disintegrativo della fanciullezza, sindrome di Rett e disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato (NAS).
Nel nuovo DSM V invece, questi sottotipi di autismo sono raggruppati in una sola ed unica categoria chiamata “Disturbi dello Spettro Autistico”, tranne la sindrome di Rett che è stata catalogata come disturbo neurologico.
In aggiunta ai “Disturbi dello Spettro Autistico”, il DSM V introduce il “disturbo della comunicazione sociale” che si sovrappone, ma in maniera parziale, all’autismo. Questo perché necessita della presenza di una “menomazione del linguaggio pragmatico” e di una menomazione “nell’uso sociale della comunicazione verbale e non-verbale”.
Il DSM V inoltre indica che ora è necessario indicare la gravità dei sintomi dei disturbi dello spettro autistico su una scala di 3 punti.
La diagnosi precoce
Per una diagnosi precoce è utile conoscere e prestare attenzione a quelli che vengono descritti come primi segnali nelle diverse fasce d’età.
Recenti ricerche, stanno individuando inoltre i segnali precoci a pochi giorni dalla nascita come indicazione di possibilità di sviluppo di autismo. Per una specifica sugli studi e ricerche in atto presso l’Università di Trento è possibile leggere l’articolo “La ricerca per individuare gli indicatori precoci dei Disturbi dello Spettro Autistico“.
Vengono inoltre considerate le Linee guida ISS sull’autismo che racchiudono le prime raccomandazioni basate su letteratura scentifica.
Primi segnali di autismo
Segnali autismo a 2 mesi
- Non risponde a suoni forti
- Non guarda le cose che si muovono
- Non sorride alle persone
- Non porta le sue mani sulla bocca
- Non riesce a tenere alta la testa quando è disteso sulla pancia
Segnali autismo a 4 mesi
- Non guarda le cose che si muovono
- Non sorride alle persone
- Non riesce a tenere su la sua testa in modo stabile
- Non fare i suoni “o” “coo”
- Non porta le cose alla bocca
- Non spingere con le gambe quando i piedi sono posizionati su una superficie dura
- Ha difficoltà di movimento di uno o entrambi gli occhi in tutte le direzioni
Segnali autismo a 6 mesi
- Non raggiunge per cose
- Non dimostra alcun affetto per caregivers (genitori)
- Non rispondere ai suoni intorno a lui/lei
- Non fa suoni vocalici (eh, ah, oh)
- Non ridere o strilla
- Sembra insolitamente rigido o insolitamente atonico
Segnali autismo a 9 mesi
- Non guardare dove si indica
- Non risponde al suo nome
- Non si riscontra lallazione (mama, dada)
- Non gioca a giochi del tipo avanti e indietro
- Sembra non riconoscere persone familiari
- Non riesce a sedersi con un aiuto
- Non supportare il proprio peso sulle gambe
- Non passa i giocattoli da una mano a altra
Segnali autismo a 1 anno
- Non indica le cose
- Non imparare gesti come agitando addio, o scuotendo la testa si o no
- Non cercare le cose che ti vede nascondere
- Non dire singole parole come mamma, dada, arrivederci, questa, che, succo
- Non striscia
- Perde competenze lui/lei una volta aveva
- Non sopporta quando supportato
Segnali autismo a 18 mesi
- Non indicare per mostrare le cose agli altri
- Non sa riconoscere la funzione di alcuni oggetti familiari (tazza, cucchiaio, telefono)
- Non imita o copia gli altri
- Non ha un vocabolario di almeno sei parole
- Non impara nuove parole
- Non nota o reagisce quando un il genitore va via o torna
- Non cammina
- Perde delle competenze che una volta aveva
Segnali autismo a 2 anni
- Non utilizza frasi composte da 2 parole (mamma aiuto, vogliono latte)
- Non sa riconoscere la funzione di alcuni oggetti familiari (tazza, cucchiaio, telefono)
- Non imita le azioni e le parole
- Non esegue delle semplici istruzioni
- Non cammina costantemente
- Perde delle competenze che una volta aveva
Segnali autismo a 3 anni
- È poco chiaro nel parlare o sbava molto
- Non produce delle frasi
- Non eseguire delle semplici istruzioni
- Non riesce a fare semplici giochi (semplici puzzle, girando manopole/maniglie, etc)
- Dimostra poco interesse nei giocattoli
- Non vuole giocare con altri bambini
- Non fa giochi di finzione o fa finta di
- Non ha il contatto visivo
- Cade spesso o ha problemi di equilibrio sulle scale
- Perde delle competenze che una volta aveva
Segnali autismo a 4 anni
- Ignora gli altri bambini
- Non risponde alle persone esterne alla famiglia
- Non dimostra alcun interesse nei giochi di finzione
- Non è possibile raccontargli/le una storia preferita
- Non esegue delle indicazioni composte da 3 istruzioni
- Non utilizzare correttamente il “tu” e l’ “io”
- Non capisce “uguale” e “diverso”
- Parla poco chiaramente
- Non scarabocchia o ha difficoltà a scarabocchiare con un pastello
- Perde delle competenze che una volta aveva
Segnali autismo a 5 anni
- Non mostra una vasta gamma di emozioni
- Mette in atto dei comportamenti estremi (insolitamente aggressivo, pauroso, triste, timido)
- È insolitamente ritirato e non si attiva in situazioni sociali
- È facilmente distratto e ha difficoltà a concentrarsi su un’attività per più di cinque minuti
- Non risponde alle persone o risponde solo superficialmente
- Non riesce a distinguere la differenza tra reale e far finta
- Non partecipa ad un’ampia varietà di giochi e attività
- Non riesce a dire il suo nome e cognome
- Non utilizza correttamente i plurali, i pronomi o i verbi al passato
- Non parla di attività quotidiane
- Non disegna immagini
- Perde delle competenze che una volta aveva
- Non riesce a svolgere attività quotidiane (lavarsi i denti, lavare e le mani asciutte, o spogliati) senza aiuto.
Assistenza Viva offre un percorso specifico d’aiuto per le persone che soffrono del disturbo dello spettro autistico raggiunta la maggiore età.
Lo scopo primario è di non lascire “sole” le famiglie che vivono questa complicata esperienza di vita.
Visita la pagina: https://www.livorno.assistenzaviva.it/autismo/
Tatto da:
https://www.portale-autismo.it/definizione-di-autismo/
https://www.portale-autismo.it/primi-segnali-autismo/